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Corsetto? Non ti temo!


Purtroppo il trattamento della scoliosi coincide con un periodo della vita molto delicato, l’adolescenza, in cui si è divisi tra il desiderio di indipendenza e il desiderio di appartenenza.
Ci siamo passati tutti e sappiamo bene le difficoltà che si possono incontrare in un’età di crescita così delicata. Anche essere il genitore di un adolescente non è semplice, a volte si fa fatica a capire i problemi dei ragazzi perché ci sembrano così lontani dai nostri o si vorrebbe risolvere per loro tutte le difficoltà che stanno attraversando, ma questa è una sfida che tocca a loro superare. Quello che, come adulti, si può fare è star loro vicini, aiutandoli a ragionare e analizzare bene la situazione, senza mai minimizzare i loro problemi o difficoltà.
Durante l’adolescenza sentirsi parte di un gruppo è un aspetto fondamentale e tutto ciò che rende “diversi” fa paura. Anni fa poteva essere l’apparecchio per i denti, oggi è talmente di uso comune che nessuno si stupisce più.
Le amicizie sono fondamentali per la crescita dei ragazzi, perché si aprono l’uno all’altro confidando i propri problemi, le emozioni, le insicurezze e le preoccupazioni. I buoni amici sono quelli che aiutano a integrare il corsetto nella quotidianità, non certo quelli che si fanno beffe o prendono in giro per un problema di salute.
Poi c’è da dire che quando vediamo su di noi un difetto, tendiamo ad ingigantirlo sempre di più: ad esempio un brufolo in faccia, anche se è minuscolo, pensate a come ci sembra che tutti intorno a noi notino solo quello!
Allo stesso modo il corsetto, se spunta leggermente da sotto la maglia può essere vissuto come un vero disastro!
Rispetto ad anni fa si cerca di fabbricare corsetti che sono praticamente invisibili sotto le maglie. Qui entrano anche in gioco le capacità del tecnico ortopedico e del medico specialista che sceglie il modello.

Eppure negli anni abbiamo visto come i nostri pazienti riescano a indossarlo facendo le attività più impossibili: ne sono una dimostrazione foto e video sul nostro sito www.concorsetto.it, dove c’è chi dà consigli su come nasconderlo sotto ai vestiti, chi ha fatto il saggio di danza, chi va in montagna o al mare, chi fa sport, dallo sci all’atletica alla ginnastica artistica. Vedere altri ragazzi che hanno lo stesso problema, che l’hanno affrontato in modo positivo e che hanno deciso di curarsi, contribuisce a normalizzare questa esperienza!
Infatti il nodo cruciale è cercare di spostare l’attenzione su un altro problema: quello legato alla patologia della colonna vertebrale, che va curato bene in vista dell’età adulta. Meglio investire le proprie energie per combattere il corsetto o per combattere la scoliosi? Il corsetto non si può cambiare, mentre il senso che ha per noi e l’atteggiamento che abbiamo nei sui confronti sì! In alcuni casi potrebbe anche essere utile parlarne con una figura esperta come lo psicologo.

Di recente un ragazzino ci ha mandato persino una foto dei Måneskin che indossavano dei corsetti, magari diventerà una moda!
Infine ricordate di fare le cose per gradi. Cominciate a condividere il fatto che indossate un corsetto con gli amici più stretti e poi, piano piano e magari con il loro aiuto, troverete il modo per parlarne a più persone. Lasciatevi però il tempo di abituarvi a qualcosa di completamente nuovo, a poco a poco porterete il vostro amico nemico con più disinvoltura!

Irene Ferraio & Martina Poggio



Sorgente notizia: https://www.scoliosi.org/ Vai al post originale