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Affidabilità della spinometria nel sostituire la RX nella diagnosi e il controllo nel tempo della scoliosi.


Ad oggi, la diagnosi della scoliosi si basa sulla valutazione clinica e sulla conferma all’esame radiologico. Il monitoraggio della progressione della scoliosi prevede spesso frequenti valutazioni radiologiche, con conseguenti rischi associati all’esposizione radiologica soprattutto in fase di crescita.

Sebbene sia stata recentemente sviluppata una indagine radiologica a basso dosaggio di radiazioni (EOS Imaging System, proposta anche ai nostri pazienti) la possibilità di sfruttare metodi privi di radiazioni per monitorare la scoliosi e la sua progressione rappresenterebbe un vantaggio.

“Sono stati sviluppati numerosi sistemi basati sulla topografia della superficie posteriore del tronco come alternativa alla radiografia normale, con lo scopo di ridurre l’esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti e che siano in grado di riprodurre accuratamente l’angolo di Cobb – spiega il dott. Carmelo Pulici, fisiatra di Isico – Tra questi la spinometria, realizzata mediante il macchinario Formetric che utilizza la rilevazione della superficie mediante rasterstereografia (ST), si è diffusa sempre di più come alternativa senza radiazioni nella valutazione della deformità vertebrale.

Sfruttando una luce strutturata, questa tecnica ci permette di ricreare un’immagine 3D approssimativa della forma della colonna vertebrale”.
Come funziona? La rastereografia proietta linee di luce bianca parallele sulla schiena del paziente. La forma tridimensionale del dorso distorce queste linee, producendo uno schema luminoso curvo rilevato da una telecamera. Viene quindi costruito un modello tridimensionale della schiena e della colonna vertebrale. La ST cattura i pazienti nella loro postura normale e abituale, evitando alcuni dei cambiamenti posturali innaturali indotti dal posizionamento del paziente davanti alla macchina a raggi X.

Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che le misurazioni diagnostiche tra radiografia (angolo di Cobb) e ST non sono purtroppo correlate in modo affidabile (1;2).

“Poiché la determinazione dell’angolo di Cobb è la base per il trattamento clinico della scoliosi, la ST non ha dimostrato di essere un sostituto diagnostico efficace rispetto alla radiografia tradizionale – continua il dott. Pulici – Nello specifico, recenti studi hanno dimostrato come la ST non soddisfi la soglia di precisione richiesta per essere utile come strumento diagnostico primario (dove presenta un’accuratezza moderata) né nel monitoraggio della progressione della curva (accuratezza bassa)”.

L’affidabilità, inoltre, si riduce ulteriormente nel caso di utilizzo del corsetto dove il rimodellamento del tronco fa sì che non ci sia più corrispondenza tra quanto osservato dall’esterno e quanto stia realmente accadendo all’interno del corpo.

La spinometria risulta invece essere più affidabile nel misurare e monitorare nel tempo le alterazioni delle curve sagittali della colonna vertebrale (lordosi e cifosi). “Aggiungiamo anche che l’ST potrebbe essere presa in considerazione per poter effettuare lo screening precoce di prevenzione per la scoliosi in ampie popolazioni (ad esempio, in contesto scolastico) come propongono alcune ricerche – conclude il dott. Pulici “. (2).

Inoltre, poiché si è dimostrato essere in grado di riconoscere la presenza di deformità della colonna vertebrale (ma non sufficientemente accurato per quantificarlo).

  1. Multicenter Comparison of 3D Spinal Measurements Using Surface Topography with Those From Conventional Radiography
  2. Is rasterstereography a valid noninvasive method for the screening of juvenile and adolescent idiopathic scoliosis? 



Sorgente notizia: https://www.scoliosi.org/ Vai al post originale